LA FIORENTINA
Non trascorrete una vacanza in Toscana senza gustare il piatto più classico
della cucina toscana: La famosa bistecca "alla fiorentina".
Per l'autentica prelibata bistecca fiorentina ci vogliono tre cose: la
carne giusta, il taglio giusto e la brace giusta.
La carne è quella della razza bovina Chianina, storica della Toscana,
controllata dall'unico consorzio di tutela riconosciuto UE per carni bovine
fresche in Italia. È garantita da un marchio di qualità IGP che permette la
tracciabilità dall'allevamento d'origine fino alla macelleria associata,
l'unica autorizzata a esporne il marchio.
Per la frollatura, dalla quale dipende la tenerezza della carne, ci si affida all'esperienza del nostro macellaio
Nicola.
La bistecca va tagliata dalla lombata del vitellone di circa 20 mesi, altezza "due dita"
(4-5 cm, che rimanga in piedi messa in verticale) con un peso
attorno al kg. È caratterizzata dalla saporitissima costata, dall'osso
a forma di T e a seconda delle dimensioni completa di filetto.
La preparazione del carbon dolce va fatta con tutti i crismi. Si brucia un abbondante quantitativo di legna di leccio, olivo o quercia.
Non appena la legna fina ha preso fuoco, si aggiungono i ciocchetti tutti
insieme, così che si consumino e si trasformino in una brace ardente e senza
fiamma. La si stende sul piano di cottura e vi si appoggia sopra la griglia
ad una distanza di circa 12 cm in modo che si scaldi bene per qualche
minuto.
Fatto ciò, si adagia la carne, a temperatura ambiente, sulla griglia senza pungerla nel modo più assoluto. La cottura deve essere intensa e violenta così da formare
una crosta decisa che imprigioni tutto il succo della carne al suo interno. La si volta
affinché anche l'altro lato formi la sua crosta.
In codesto modo si ottiene una bistecca tenera e succulenta, ben arrostita all'esterno e rossa, morbida e succosa all'interno.
Oltre al sale, messo sul lato appena cotto, nulla serve alla bistecca, se è “veramente” fiorentina, per
far risaltare il suo sapore.
È un piatto che va gustato da solo come piatto unico, al più accompagnato da
una fresca insalata, o semplicemente da rucola condita con olio d'oliva di qualità suprema.
La cucina toscana Il trekking a cavallo
e i profumi del bosco mettono appetito. È bello al rientro
all'agriturismo, dopo la passeggiata a cavallo, trovare la tavola
imbandita di specialità toscane.
I piatti della cucina toscana sono semplici e genuini, nati da un
forte legame al territorio e da materie prime locali di altissima
qualità. Ciò che la contraddistingue è l'uso sapiente degli
ingredienti generosamente offerti dalla nostra terra: erbe
aromatiche e piante selvatiche come l'asparagina, il mirto e il
finocchietto. Assaggia le specialità della cucina locale durante le
tue vacanze al ristorante dell'agriturismo o nella tipica trattoria
toscana. Ce ne sono alcune davvero ottime nella zona di Volterra.
Gli antipasti La nostra bruschetta, o più amichevolmente "fettunta", è una
fetta di pane toscano leggermente arrostita sulla brace. A parte
l'aglio, che gli anziani consigliano di strofinare solo sul bordo
esterno della fetta arrostita, è soprattutto l'olio extravergine
toscano a trasformarla in un'opera d'arte, specialmente a novembre
quando l'olio appena portato a casa dalla frangitura è ancora
caldo, fragrante, rigorosamente non filtrato e quindi dall'odore
molto fruttato e dal sapore amarognolo. Se ne versa un filo sulla
fetta abbrustolita e lo si stende su tutta la superficie.
Le bruschette diventano antipasto sfizioso con un tocco di fantasia.
Assaggia quelle con salsiccia e anice, con
funghi del lecceto o con fegatini e timo. Ovviamente non può mancare
il tagliere di salumi di cinta senese, tra i quali spicca la
finocchiona, un salame arricchito dal fresco sapore dei semi di
finocchio.
I primi I primi piatti sono spesso a base di
pomodoro e basilico dell'orto. D'estate serviamo la panzanella e la pappa al pomodoro
mentre si propongono pietanze più
robuste a base di legumi e farro praticamente tutto l'anno. Vuoi
imparare a fare la pasta lavorata a mano? Puoi seguire un corso di cucina per la
preparazione di gnocchetti, pappardelle, strozzapreti, ravioli e
altro, che verranno conditi con funghi dei boschi della zona o con freschi frutti di mare della
vicina Costa degli Etruschi.
Un giorno alla settimana siete invitati a partecipare alla
cottura del pane nell'antico forno a
legna del casale: Ci si sbizzarrisce in
focacce e pani alle olive, alla crusca, ai semi di girasole, con
farina di farro, alle cipolle o più tradizionalmente col tipico pane
toscano non salato che ben si sposa con i forti sapori dei salumi
nostrani.
I secondi Fra i secondi di carne il
posto d'onore spetta alla
Bistecca alla
Fiorentina. Per gli amanti della
selvaggina si preparano pignatte di lepre, cinghiale o capriolo in
umido con olive e alloro. Anche la carne suina nella cucina toscana
diventa una prelibatezza grazie alla razza cinta senese. Da questi
maiali, che pascolano nei boschi allo stato semibrado cibandosi di
ghiande, tuberi e radici, deriva una carne tenera e saporita.
Squisiti sono l'arista in crosta di rosmarino al forno, la
tagliata di cinta senese con fagioli all'uccelletto oltre alle gustose grigliate miste
di rostinciana, cotolette e salsicce.
Un'interessante alternativa alla carne rappresentano le frittate di
erbe di campo, le varie verdure ai ferri o anche un leggero fritto
di verdure immerse in pastella. Non perderti i nostri carciofi, in
pinzimonio o in tegame con patate, e, in primavera, l'asparago selvatico
e i baccelli freschi col pecorino.
I dolci Il buongiorno si vede dal mattino e allora perché non iniziare
la giornata in agriturismo con una fragrante crostata. Le prepariamo con confetture
di frutta rigorosamente dei nostri alberi e addolciti con solo
zucchero di canna. Da noi il clima è ideale
per il fico, il ciliegio e l'albicocco. Lungo le siepi raccogliamo
le more e all'interno della macchia mirto e corbezzolo. Dalla vicina Val d'Era trasformiamo la rinomata fragola di Terriciola in una
marmellata senza pari per gusto e aroma. Ma le crostate sono ottime
anche col ripieno di crema e ricotta di pecora, che ci viene fornita
ancora tiepida dal pastore di fiducia - meglio ancora se cotte nel
forno a legna. Il vasto castagneto della vicina Castelnuovo ci
fa dono dell'ingrediente chiave per il dolce più tipico dell'intera
Toscana: il castagnaccio. Ma non tutte le castagne raccolte prendono
la via del castagnaccio. Durante le prime sere fresche d'autunno,
seduti in all'interno del focarile del casale, ci si fa le caldarroste in
compagnia di un buon bicchiere di vino novello.
Il Pecorino A Pomarance, da un'intensa cultura allevatoriale ovina, derivano eccellenti prodotti come il pecorino
toscano, squisito da solo e che acquista carattere accompagnato da un filo
del nostro miele. Per valorizzare l'ottima carne d'agnello della
razza Pomarancina abbiamo dato origine ad un marchio di qualità,
quello dell' "Agnello Pomarancino".
L'olio d'oliva Il prodotto che
più ci contraddistingue in termini di qualità è l'olio d'oliva
extravergine, una realtà che viene portata avanti dall'impegno
familiare di numerosi contadini. Lungi dal ricorrere a tecnologie moderne,
le olive ancora si raccolgono a mano, come ai vecchi tempi,
nel rispetto della fragilità dell'oliva (vedi
azienda agricola). È
un olio
di spiccata personalità e pienezza, dal colore verde tenue con riflessi gialli, sapore fruttato, gradevoli note di amaro e dall'aroma intenso d'oliva.
Il vino Da uve Sangiovese e Trebbiano,
al nostro Podere Palazzone nasce il sincero vino rosso
contadino, dal sapore corposo e amichevole. Non vanta la nobiltà dei
grandi vini Chianti o Montepulciano, ma, essendo un prodotto genuino
senza alcun tipo di intervento, si presenta
al palato con un sapore di pura uva, di sole e della terra toscana.